Il “Niballo – Palio di Faenza”, nella formula moderna, vede la sua prima edizione nel 1959 grazie all’impegno di un gruppo di cittadini che, venendo a conoscenza di eventi simili a Faenza in epoche precedenti, pensarono ad una formula attuabile per tramandarne la memoria. L’attestazione storica di riferimento risale al 1410.
La disfida sul Niballo viene chiamata Palio in funzione del drappo che rende onore al rione vincitore. Si ratta di una giostra cavalleresca nella quale cavalli e cavalieri non corrono fianco a fianco fino all’arrivo, ma, pur partendo dal medesimo punto, affrontano due percorsi separati che li portano ad un bersaglio da centrare con la lancia. I bersagli sono posti nelle mani di Annibale, il Niballo appunto ed il primo dei due che centra il bersaglio ottiene lo scudo del Rione battuto. Ogni cavaliere sfida gli altri quattro a singolar tenzone ed il Rione che al termine delle venti sfide avrà conquistato più scudi si aggiudicherà la vittoria e il Palio.